Il Domaine Thierry Fournier è una lunga storia di famiglia mai conclusa, che dal 2020 viene portata avanti da Juliene e Maxime, figli di Thierry e Murielle Fournier. Ci troviamo nel cuore della Vallée de la Marne, una delle zone dello Champagne più vocate per la coltivazione del vitigno Pinot Meunier. Qui, la famiglia Fournier porta avanti una coltivazione che si estende per ben 11 villaggi, proponendo delle cuvée uniche, frutto dell’assemblaggio di terroir diversi e ricchi di mineralità.
Lo Champagne Brut Réserve di Thierry Fournier è composto da uve Pinot Meunier, Pinot Noir e Chardonnay, ma è il Pinot Meunier, con l’80% della cuvée, a farla da padrone. Perciò, il risultato che possiamo degustare al calice riflette la rotondità e la morbidezza di questo vitigno. Le uve vengono raccolte a mano e vinificate in tini di acciaio, con soli lieviti indigeni. Durante l’assemblaggio si ha, come tipicamente accade nella produzione di Champagne, l’aggiunta di circa il 40% di un vin de réserve, che conferma e trasporta nel vino l’essenza dell’identità familiare dei Fournier. Il dosaggio è di 6 g/l e rende questo Champagne un Brut Réserve affina poi per almeno 4 anni sui propri lieviti.
Alla vista Réserve di Thierry Fournier si presenta di colore giallo paglierino intenso e acceso, tendente all’oro. All’esame olfattivo si distinguono netti sentori di frutta a polpa gialla, come la mela e scorza di limone, oltre a un pizzico di mandorla. All’assaggio, Réserve di Thierry Fournier si conferma un vino morbido e rotondo, avvolgente al palato con richiami alla piccola pasticceria e un’ottima spalla acida che non abbandona il sorso, persistente ed elegante come la sua bollicina. Abbiniamo lo Chamapgne Brut Réserve di Thierry Fournier a un risotto con i funghi porcini, a un aperitivo con formaggi stagionati come il Parmigiano Reggiano, o a un secondo di carni bianche, come ad esempio le squisite cosce di pollo con guanciale croccante e cipolle di tropea in salsa di taleggio e zafferano.
